CONCORSI PUBBLICI: LA RIFORMA APRE AI SOGGIORNANTI DI LUNGO PERIODO E AI TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE

La nuova riforma dei concorsi pubblici introduce un’importante novità per i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. Vediamo di cosa si tratta. 

Che cos’è un concorso pubblico?

Il concorso pubblico è il procedimento selettivo che la Pubblica amministrazione, in linea di principio, deve seguire per assumere nuovi impiegati. Secondo l’art. 97, comma 4, della Costituzione, infatti, “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”. 

Come si partecipa a un concorso pubblico?

Le modalità di partecipazione a un concorso pubblico sono indicate nel bando. Il bando, infatti, è quel documento contenente tutte le informazioni inerenti la procedura di selezione. Esso elenca i requisiti necessari per partecipare, i termini entro i quali effettuare la domanda, i costi eventuali e le modalità tecniche (ad es. uso di un applicativo online tramite SPID). 

I soggiornanti di lungo periodo e i titolari di protezione internazionale possono partecipare a un concorso pubblico?

Molto spesso in passato, purtroppo, i concorsi pubblici erano aperti soltanto ai cittadini italiani. Sono tante, infatti, le cause promosse da realtà come ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, composta da avvocati esperti in diritto dell’immigrazione) contro tale forma di discriminazione (qui un esempio). 

La nuova riforma dei concorsi pubblici giunta ieri in Consiglio dei Ministri si propone, tuttavia di cambiare nettamente strada, aprendo definitivamente i concorsi pubblici ai soggiornanti di lungo periodo e ai titolari di protezione internazionale.

Di seguito il testo del provvedimento:

“Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare) 

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che introduce modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi. 

Il testo stabilisce che l’assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche avviene mediante concorsi pubblici, orientati alla massima partecipazione, che si svolgono con modalità che ne garantiscano l’imparzialità, l’economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione e selezioni decentrate per circoscrizione territoriali. 

Si stabiliscono i requisiti generali per l’accesso al pubblico impiego e, rispetto alla normativa precedente, si introduce la previsione che ai concorsi possano partecipare i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria e i cittadini di Paesi terzi che siano in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, del godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza e di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani. 

Inoltre, al fine di garantire l’equilibrio di genere nelle pubbliche amministrazioni, si prevede che il bando contenga, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce. Qualora il differenziale tra i generi sia superiore al trenta per cento, a parità di titoli e di merito si applica il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato”.

Cosa fare se si viene esclusi da un concorso pubblico a Bologna?
Se si viene esclusi da un concorso pubblico pur ritenendo di possedere i requisiti, è necessario rivolgersi a un avvocato. Qualora, poi, tale esclusione sia illegittimamente basata sul possesso di un permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo o protezione internazionale, è consigliabile chiedere aiuto a un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione. Integra – lavoro, immigrazione e diritti offre questo tipo di servizio. Contattaci subito. 

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