ASILO POLITICO: CHE COSA SIGNIFICA?

Molto spesso i concetti di asilo politico e protezione internazionale vengono confusi. Quali sono le differenze? E cosa si intende per asilo politico? Vediamolo insieme. 

Che cosa significa diritto di asilo?

Il diritto d’asilo consiste nella protezione accordata dallo Stato italiano ai cittadini stranieri i cui diritti siano violati o rischino di essere violati nel paese d’origine. Secondo l’articolo 10 comma 3 della Costituzione Italiana, lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Che cosa significa protezione internazionale?

Per protezione internazionale si intende quella forma di protezione fornita dall’Italia sulla base di alcuni strumenti internazionali e legata al diritto d’asilo. Nello specifico, le principali fonti della protezione internazionale sono due: la Convenzione di Ginevra relativa allo statuto dei rifugiati del 1951 e la Direttiva 2011/95/UE del Parlamento e del Consiglio (“Direttiva qualifiche”). La protezione internazionale assume in Italia due forme: lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria.

È possibile affermare, in estrema sintesi, che il diritto di asilo si può esercitare con lo strumento della protezione internazionale.

Come richiedere asilo politico?

Per richiedere il riconoscimento del proprio diritto d’asilo è possibile richiedere la protezione internazionale. La domanda di protezione internazionale può essere presentata direttamente in frontiera o, se il cittadino straniero si trova in Italia, all’ufficio immigrazione della questura competente rispetto al luogo di domicilio o residenza. Al momento della richiesta viene compilato un modello, detto C-3, che contiene i dati anagrafici dello straniero e i dati essenziali relativi alla domanda di protezione internazionale. 

Dopodiché viene fissato un appuntamento presso la competente Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, dove il richiedente viene udito con l’assistenza obbligatoria di un interprete. Durante l’audizione vengono avanzate domande sulla propria storia personale, sui motivi che hanno spinto lo straniero a lasciare il paese d’origine e sulle ragioni fondanti la volontà di non farvi ritorno. Sulla base di tale audizione, la Commissione territoriale decide se riconoscere o meno una forma di protezione internazionale o, in via subordinata, la protezione speciale. In caso positivo, lo straniero può recarsi presso l’ufficio immigrazione della questura portando copia della decisione per richiedere il relativo permesso di soggiorno. In caso di esito negativo, invece, è possibile ricorrere in Tribunale. 

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