STRANIERI IN ITALIA NEL 2022: LA PRESENZA DI MIGRANTI NELLE CITTÀ METROPOLITANE

Sono stati pubblicato online i rapporti curati dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con ANPAL Servizi S.p.A sulla presenza di stranieri nelle Città metropolitane italiane. Vediamo di cosa si tratta. 

Si riportano di seguito alcuni stralci:

La distribuzione territoriale degli stranieri

La distribuzione degli stranieri in Italia non risulta omogenea: il 61,7% delle presenze è concentrato nel Settentrione, una quota pari al 24% circa nel Centro Italia, ed infine il restante 14,2% nel Mezzogiorno. D’altronde, gli spostamenti dei migranti sono da collegare anche

ai fattori attrattivi dei diversi territori che determinano maggiore concentrazione nei luoghi che offrono migliori opportunità in termini di reddito e occupazione.

Tra le Città metropolitane, Milano e Roma sono quelle che accolgono il maggior numero di stranieri regolarmente soggiornanti (rispettivamente il 12,4% e il 9,4% del totale nazionale). Seguono Torino, Napoli, Firenze e Bologna con percentuali tra il 2,9% ed il 2,1%, mentre nelle altre Città metropolitane si trova meno del 2% dei cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2021.

Modalità e motivi di soggiorno degli stranieri in Italia

Prosegue il trend di crescita della quota di titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo sul totale dei regolarmente soggiornanti sul territorio italiano, pari, nel 2021, a 64,4% (era il 63,1% nel 2020), così come della quota di titolari di permessi di soggiorno legati a motivi familiari: 52% (era il 46,7% nel 2020).

Queste tendenze risultano tuttavia, declinate in maniera eterogenea sul territorio. Così la quota di lungosoggiornanti risulta massima a Venezia (73,4%), Messina (73,3%), Genova (69,1%), Firenze (65,5%) e Napoli (65,5%), mentre nelle altre Città metropolitane risulta inferiore alla media nazionale. I motivi familiari risultano prevalenti in quasi tutte le Città metropolitane, con un’incidenza massima a Venezia (61,6%) e Bologna (58,8%). Cagliari e Napoli sono invece le uniche Città metropolitane a veder prevalere i motivi di lavoro, con incidenze pari rispettivamente a 37% e 40,9%. Quote di soggiornanti per richiesta o titolarità di protezione piuttosto elevate si rilevano invece nelle Città metropolitane geograficamente più esposte ai flussi di ingresso non programmati: Bari (22,9%), Catania (21%), Reggio Calabria (19,6%) e Cagliari (19,4%).

Gli stranieri e il mondo del lavoro

La partecipazione della popolazione di Paesi Terzi al mercato del lavoro italiano è piuttosto evidente: il 7,2% della forza lavoro del Paese è infatti di cittadinanza non comunitaria. Analizzando i dati sui soli occupati, su 22.553.955 complessivamente occupati nel 2021, 20.296.862 erano italiani (il 90%), 719.976 cittadini stranieri provenienti dall’Europa comunitaria (il 3,2%) e 1.537.118 erano cittadini extra UE (il 6,8%). La quota di disoccupati sulla forza lavoro non comunitaria, pari complessivamente al 14,8% in Italia, oscilla da un minimo del 7,3% rilevato a Venezia, ad un massimo del 23,7% dell’area metropolitana di Napoli; il tasso di inattività risulta invece minimo a Napoli (25,4%) e Firenze (25,9%) e massimo a Torino (39,7%) e Bari (38,2%).

Fonte: quaderno di sintesi

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