DECRETO FLUSSI: COME FUNZIONA?

Che cos’è il decreto flussi?

Il decreto flussi è quel provvedimento con cui il Governo indica ogni anno il numero di quote a disposizione per l’ingresso di cittadini stranieri in Italia per lavoro subordinato, lavoro autonomo e lavoro stagionale.Il decreto dovrebbe essere emanato del rispetto del documento programmatico sull’immigrazione dell’esecutivo italiano da approvare, ai sensi dell’art. 3 c. 1 d.lgs. 286/1998, di concerto con gli enti locali e le principali realtà attive nel settore dell’immigrazione.L’art. 3 è però ormai da molto tempo lettera morta e il decreto flussi viene emanato ogni anno sulla base di quanto previsto in quello precedente.

Quando viene emanato il decreto flussi?

Il Governo dovrebbe emanare il decreto flussi entro il 30 novembre di ogni anno, prevedendo le quote di ingresso dei lavoratori stranieri per l’anno successivo. Tuttavia, il termine può superato. Nel 2021, ad esempio, il decreto flussi è stato approvato il 21 dicembre; nel 2020, invece, è stato emanato il 12 ottobre.

Come funziona la procedura flussi?

La prima fase della procedura flussi è caratterizzata dalla richiesta di nulla osta. Il datore di lavoro compila la domanda telematicamente al sito https://portaleservizi.dlci.interno.it, accedendo tramite SPID. 

Ottenuto il nulla osta, questo viene inviato al cittadino straniero, che si reca presso l’ambasciata italiana o il consolato italiano nel proprio Paese di origine più vicini al luogo di residenza, chiedendo il visto per lavoro subordinato.

L’ambasciata italiana o il consolato italiano rilasciano il visto per lavoro subordinato, lavoro autonomo o lavoro stagionale e lo straniero può fare ingresso regolare in Italia.  

Entro otto giorni dall’ingresso in Italia, lo straniero deve prendere appuntamento con lo Sportello unico immigrazione e presentarsi, assieme al datore di lavoro, per la firma del contratto di soggiorno.  Il Ministero dell’interno rilascerà così, entro qualche mese, il permesso di soggiorno definitivo. 

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