Perché lo Sri Lanka è in crisi?
L’ex presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa si è dimesso dopo che la crisi economica e sociale nel Paese ha raggiunto livelli insostenibili. Le principali conseguenze della crisi sono l’estremo rincaro del carburante e il costo altissimo delle materie prime, tra cui i farmaci. La sanità pubblica nel Paese è in condizioni di grave sofferenza e molti interventi chirurgici sono addirittura stati rimandati a data da destinarsi.
La crisi in Sri Lanka può portare permessi di soggiorno?
La situazione di crisi in Sri Lanka può essere valutata come elemento a favore del rilascio della protezione speciale. Di cosa si tratta?
Che cos’è la protezione speciale?
Si tratta di una forma di protezione complementare, introdotta dal decreto Lamorgese. È disciplinata dall’art. 19 commi 1, 1.1 e 1.2 del testo unico immigrazione, e viene rilasciata in caso di gravi rischi legati al rimpatrio, necessità di rispettare convenzioni e norme internazionali, presenza di legami familiari in Italia, integrazione e assenza di legami con il proprio Paese d’origine.
Elemento fondamentale ai fini dell’integrazione è la titolarità di un contratto di lavoro in Italia.
Perché la crisi in Sri Lanka può portare alla protezione speciale?
Perché la situazione di estrema povertà all’interno del Paese comporta l’impossibilità di trovare un lavoro. Un cittadino dello Sri Lanka che si trovi in Italia e che abbia un regolare impiego rischierebbe dunque, se rimpatriato, di perdere ogni possibilità di sussistenza.
Molto spesso poi, i cittadini provenienti dallo Sri Lanka che si trovano in Italia inviano soldi a familiari presenti nel loro Paese d’origine. Questi familiari, vista la crisi economica dovuta alle rivolte, difficilmente potranno contrarre un impiego e mantenersi autonomamente. Per questo, un permesso per protezione speciale permetterebbe allo straniero di rimanere in Italia in modo regolare e contribuire a mantenere i propri familiari in Sri Lanka.