NUOVO DECRETO FLUSSI 2023: LE ULTIME NOVITÀ

Dopo l’approvazione da parte del Governo, lo schema di DPCM è stato tramesso al Parlamento per l’emissione dei pareri da parte delle due Camere. Vediamo cosa contiene il decreto e a che punto è la procedura.

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1. Che cos’è il decreto flussi?

È quel provvedimento con cui il Governo indica ogni anno il numero di quote a disposizione per l’ingresso di cittadini stranieri in Italia per lavoro subordinato, lavoro autonomo e lavoro stagionale. L’ultimo decreto flussi è stato approvato con DPCM del 29 dicembre 2022, pubblicato il 26 gennaio 2023.

Qui una nostra guida al decreto flussi 2023.

2. Come sarà il nuovo decreto flussi?

Il nuovo decreto flussi prevederà 136 mila ingressi nel 2023 e l’aggiunta dei seguenti settori lavorativi: elettricisti, idraulici, addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria (colf e badanti), lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e lavoratori della pesca. 

È quanto previsto dal DPCM approvato il 7 luglio scorso dal Governo. Qui lo schema del decreto. 

Saranno inoltre confermati i settori già presenti nell’ultimo decreto flussi: autotrasporto merci per conto terzi, edilizia, turistico-alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare, e cantieristica navale per il lavoro subordinato; agricolo e turistico-alberghiero per il lavoro stagionale.

Nell’ambito dei settori dell’agricoltura e del turismo, specifiche quote saranno riservate ai lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivano accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare e le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale, anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e maggiormente rappresentative a livello nazionale. Tali organizzazioni assumeranno l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino all’effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le comunicazioni obbligatorie.

Per quanto concerne le richieste di nulla osta al lavoro subordinato non stagionale, queste potranno essere avanzate da cittadini provenienti dai seguenti paesi: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia- Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. Inoltre, l’accesso al decreto flussi potrà essere esteso ai cittadini di altri paesi con i quali nel corso del triennio entrino in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria.

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3. Quando verrà pubblicato il nuovo decreto flussi per il 2023?

Il 20 luglio 2023 lo schema di decreto è stato trasmesso al Parlamento per l’emissione dei pareri da parte delle due Camere. In data 08 agosto 2023 il Senato ha espresso parere favorevole, mentre si attende ancora la pronuncia della Camera dei Deputati. 

4. Quando sarà possibile presentare le domande flussi 2023?

Secondo lo schema di decreto, le domande per lavoro subordinato potranno essere presentate a partire dal sessantesimo giorno seguente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (sessantuadesimo per le richieste provenienti da cittadini originari di paesi con i quali nel corso del triennio entrino in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria). Le domande di nulla osta per lavoro stagionale partiranno, invece, dal settantesimo giorno.

5. Perché rivolgersi a un avvocato esperto di immigrazione a Bologna?

Un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione può fornire consulenza e assistenza, sia giudiziale che stragiudiziale, in tantissimi ambiti della vita dello straniero, tra cui la presentazione della richiesta flussi sulla base del nuovo decreto. Integra – immigrazione, lavoro e diritti offre una vasta gamma di servizi e si trova a Bologna, in via Miramonte n. 9 e a Pesaro in via Genova 25.

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