Referendum sulla Cittadinanza: in cosa consiste e quali sono i principali dubbi interpretativi

Il nuovo referendum abrogativo del 08 e 09 giugno 2025 mira a ridurre i tempi necessari per ottenere la cittadinanza per residenza. L’iniziativa legislativa vuole intervenire sulla legge 91/1992, una normativa ormai datata, modificando l’articolo 9 che regola l’accesso alla cittadinanza da parte di cittadini stranieri. Il quesito referendario, già approvato dalla Corte Costituzionale, potrebbe portare a una semplificazione delle procedure e a una maggiore inclusività, pur sollevando alcuni interrogativi interpretativi. Vediamo di cosa si tratta.

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1. Le principali modalità di acquisizione della cittadinanza

Le modalità principali per ottenere la cittadinanza italiana sono quattro:

  • Per residenza (naturalizzazione), oggi generalmente concessa dopo almeno 10 anni di soggiorno legale ininterrotto;
  • Per matrimonio con cittadino italiano;
  • Jure sanguinis, ovvero per discendenza da cittadini italiani;
  • Altri casi particolari, tra cui il conferimento per alti meriti verso lo Stato.

Il referendum si focalizza specificamente sulla cittadinanza per residenza.

2. Obiettivi del quesito referendario

Il quesito referendario prevede:

  • L’abrogazione integrale della lettera f) dell’articolo 9 della legge 91/92, che attualmente impone un periodo di 10 anni di residenza;
  • La modifica della lettera b), con l’eliminazione dei riferimenti all’adozione da parte di cittadini italiani e ai tempi richiesti dopo tale adozione.

La riforma proposta prevede che la cittadinanza italiana possa essere richiesta dopo 5 anni di residenza legale in Italia da parte di cittadini stranieri maggiorenni.

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3. Il testo della legge sulla cittadinanza in caso di vittoria dei sì

Di seguito il testo dell’art. 9 lett. b) l. 91/1992 in caso di vittoria dei sì:
“La cittadinanza italiana è riconosciuta allo straniero maggiorenne che risiede legalmente nel territorio della Repubblica da almeno cinque anni”.

4. Ambiguità interpretative sulla decorrenza

Tra le criticità individuate nel nuovo possibile testo, va rilevata l’ ambiguità sulla decorrenza del requisito temporale. In particolare, non è chiaro se i 5 anni dovranno iniziare a decorrere dopo il compimento della maggiore età, o se comprenderanno anche il periodo precedente. Un’interpretazione restrittiva da parte del Ministero potrebbe imporre 5 anni di residenza post-raggiungimento della maggiore età.

5. Perché rivolgersi a un avvocato esperto di Immigrazione a Bologna?

Se avete intenzione di richiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana, un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione può fornirvi consulenza e assistenza sulla corretta raccolta dei documenti e sul regolare invio della domanda. Rivolgersi a un professionista può evitare spiacevoli inconvenienti.

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