Decreto flussi: il Marocco è stato inserito all’interno dei “paesi a rischio”

Con decreto del 25 febbraio 2025 il Ministero degli affari esteri ha aggiunto il Marocco all’elenco dei c.d. “paesi a rischio”. Vediamo insieme cosa significa e quali sono le conseguenze.

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1. Cosa si intende per paesi a rischio?

Secondo l’art. 3 d.l. 145/2024, sono da considerarsi tali quei paesi le cui domande flussi sono caratterizzate da elevato rischio di presentazione di documentazione contraffatta o di invio in assenza dei presupposti di legge.

2. Quali sono i paesi a rischio?

L’art. 3 del d.l. 145/2024 aveva individuato 3 paesi da considerarsi immediatamente a rischio: il Bangladesh, il Pakistan e lo Sri Lanka. Qui un nostro approfondimento a riguardo.

Il comma 3 dell’art. 3 d.l. 145/2024 impone poi l’individuazione anno per anno dei Paesi a rischio con un apposito decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Il 25 febbraio scorso è stato emesso il decreto relativo al 2025, che ha confermato i 3 paesi già indicati, aggiungendovi il Marocco, poiché presenterebbe “un numero considerevole di revoche in comparazione ai nulla osta per lavoro subordinato emessi”, oltre a un incremento delle domande flussi nel 2025 rispetto all’anno precedente.

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3. Quali sono le conseguenze dell’inserimento del Marocco tra i paesi a rischio?

Quando un paese è inserito tra quelli a rischio non si applica l’art. 22 c. 5.01 del testo unico immigrazione, che prevede l’emissione del nulla osta entro 60 giorni dalla domanda anche in attesa dell’esito dei controlli da parte di questura e Ispettorato del lavoro. Inoltre, salvo che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, sia già stato rilasciato il visto di ingresso in Italia, l’efficacia dei nulla osta è sospesa fino alla conferma espressa da parte dello sportello unico per l’immigrazione del positivo espletamento delle verifiche da parte dei due organi citati.

In attesa di tale conferma i procedimenti per il rilascio di visto di ingresso sono sospesi.

4. I termini per il rilascio di nulla osta e visto d’ingresso per i paesi a rischio sono indefiniti?

No, sebbene il d.l. 145/2024 non preveda alcun termine, bisogna sempre ricordare che, secondo il Consiglio di Stato, qualunque procedimento riguardante l’immigrazione non può superare i 180 giorni. Qualora tale termine massimo dovesse spirare senza che la prefettura o l’ufficio consolare abbiano risposto, si consiglia di rivolgersi a un professionista. 

5. Perché rivolgersi a un avvocato esperto di Immigrazione a Bologna?

Se provieni da un paese considerato a rischio, rivolgerti a un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione può fare la differenza, permettendoti di sbloccare una procedura che può durare mesi, se non anni.

Integra – immigrazione, lavoro e diritti offre una vasta gamma di servizi e si trova a Bologna, in via Cesare Battisti 33 e a Pesaro in Viale della Vittoria 161.

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